Abuso di professione sanitaria

Abuso di professione sanitaria

Incredibile articolo della Stampa:Estetista" da due anni attendo il riconoscimento della mia qualifica di Podologo

Incredibile articolo pubblicato da La Stampa che da voce ad una esercitante la professione di estetista che lamenta la lentezza burocratica relativa all'accoglimentio della sua domanda di riconoscimento della "qualifica" di podologa.
Leggendo possiamo evidenziare: "La mia richiesta è supportata e motivata da un lungo e articolato percorso lavorativo, in parte svolto anche in un ospedale torinese, e poi – da ben 27 anni – qui nella città della Zizzola. Ritengo di aver maturato una notevole competenza nel trattamento del piede e pertanto vorrei vedermi riconosciuto questo “status” di podologa che mi permetterebbe di operare in modo completo sulle clienti”.
 
Notiamo in modo agghiacciante come sia il giornalista che i citati dirigenti dell'ospedale non ritengano la figura del podologo quella specificata dal Ministero dell'Istruzione nel D.M 666/94 (il podologo è l'operatore sanitario che in possesso del diploma universitario abilitante, tratta direttamente, nel rispetto della normativa vigente, dopo esame obiettivo del piede, con metodi incruenti, ortesici ed idromassoterapici, le callosità, le unghie ipertrofiche, deformi e incarnite, nonché il piede doloroso).
Poco importa a lor signori che per essere podologi bisogna laurearsi e che chi tratta il piede dal punto di vista terapeutico senza questo titolo sia definito dalla legge ABUSIVO DI PROFESSIONE SANITARIA.

Impossibile quindi non notare come sui giornali si continui a far passare messaggi distorti della realtà, dando voce ad ABUSIVI e delegittimando quotidianamente il lavoro duro e professionale fatto dai laureati. Subiamo ogni giorno invasioni di campo da parte di abusivi e non si possono tollerare questi messaggi assurdi che non fanno bene alla nostra professione e soprattutto vanno a discapito della salute della gente.

Il titolo di Laureato in Podologia non si acquisisce tramite "un lungo e articolato percorso lavorativo" avendo"maturanto una notevole competenza nel trattamento del piede". Non è con l'esperienza che ci si laurea. Altrimenti un esperto macellaio sarebbe molto più "qualificato" di un novello chirurgo nell'effettuare una incisione. Questo farebbe di lui un chirurgo?

Vergognosa infine la campagna CNA che da parecchi anni fomenta queste iniziative di riconoscimento senza né capo né coda e porta il rafforzamento di una pratica tutta italiana, ovvero quella dell'abusivismo della professione.
 
Al giornalista infine chiedo una immediata rettifica. Sarebbe meglio prima di scrivere un articolo d'informarsi, in modo da evitare di dar voce a chi costantemente esercita attività illegali a discapito della salute della gente.